La bella via San Siro a Piacenza
La bella via San Siro a Piacenza

CIAO MAURO,
SONO SANDRO

È iniziata con una telefonata la mia mutazione genetica da pubblicitario a consulente per la comunicazione elettorale…

« Ciao Mauro, abbiamo bisogno di te. Tra tre mesi ci sono le elezioni e vorrei che tu ti occupassi della comunicazione della lista civica Alleanza per Piacenza che sostiene Giacomo Vaciago, l’economista, che candidiamo Sindaco di Piacenza”.

Sandro, mi dispiace, ma non ho mai fatto comunicazione politica, non me la sento di avere a che fare con i partiti, ancor meno con i politici”.

Mauro, l’anno scorso la legge elettorale è cambiata, adesso si vota la persona, non i partiti e la tua esperienza nella comunicazione diretta ci può essere molto utile”.

La mia storia elettorale cominciava così: un avvocato (Sandro), un professore (Giacomo) e un pubblicitario (io).

Andai all’appuntamento nella sede elettorale della lista, un antico palazzo nobiliare di via San Siro 72 a Piacenza e accettai quella mia prima sfida elettorale con un po’ di incoscienza e tanta curiosità.

Giacomo Vaciago candidato Sindaco
Giacomo Vaciago candidato Sindaco
1994 - La mia prima lettera agli elettori
1994 - La mia prima lettera agli elettori

LA PRIMA LETTERA
NON SI SCORDA MAI

L’icona di quella campagna per me è una piccola cartolina di cartoncino camoscio, inviata a tutte le famiglie. Per correggere il posizionamento “professorale” di Giacomo pensai a a fargli esprimere un gesto di umiltà che potesse coinvolgere la gente, uno strumento di ascolto dei bisogni dei piacentini.

La cartolina infatti chiedeva ai cittadini di esprimere le loro priorità per la città, rispedendola compilata anche nello spazio dell’anagrafica.

Oggi può lasciare indifferenti prendere tra le dita quel cartoncino e la breve, esemplare, lettera che lo accompagnava, ma nel 1994 fu il primo strumento di dialogo utilizzato nella storia delle campagne elettorali in Italia.

In quel piccolo «mailing package» concentrai tutti i potenti plus del “Metodo dialogo” di Sigfried Vogele: il percorso pilotato degli occhi nella lettura del testo lettera, la firma calligrafica rigorosamente in blu Bic posizionata a sinistra, il post-scriptum, le sottolineature dei concetti chiave per interrompere il percorso dell’occhio che, entrato nel foglio in alto a sinistra, cercava a tutti i costi di uscirne in basso a destra senza leggere nulla.

Il percorso di lettura guidata della lettera
Il percorso di lettura guidata della lettera

Tornarono molte centinaia di cartoline compilate, molte scritte utilizzando i bordi bianchi. Idee, consigli, storie di famiglia, suppliche raccomandazioni, polemiche e segni di affetto: un incredibile mix di umanità che aveva trovato per la prima volta un canale di comunicazione aperto e diretto per esprimere le proprie ansie e le proprie speranze.

Per me quella campagna è stata quella cartolina e, nel corso degli anni, ho sempre tentato di evolvere, sotto varie forme e strumenti, quel modello di comunicazione diretta.

Annunci sui quotidiani locali
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Il simbolo della lista
Il simbolo della lista

UN VERO
LABORATORIO POLITICO

Tra le prime città al voto amministrativo dopo la riforma elettorale del 2013, Piacenza diventa uno dei primi laboratori politici italiani di una sinistra che ricomincia dal centro. In questa elezione del 1994 a Piacenza, la città meno rossa dell’Emilia Romagna, si sperimenta con successo un’alchimia che mira a far uscire dalle tombe la sinistra più moderata. L’alchimista è Giacomo Vaciago, ex consulente del ministro Spaventa, amico di Romano Prodi, docente di economia alla Cattolica di Milano, e con la sua creatura civica «Alleanza per Piacenza» mira a attrarre e aggregare frammenti sparsi di area liberale, popolare, ambientalista ma anche PDS e mondo dell’impresa e della cultura, escludendo le frange di estrema sinistra.

Posizionamento nello scaffale mentale dell'elettore
Posizionamento nello scaffale mentale dell'elettore

Ma quando metti sullo scaffale del market elettorale un nuovo prodotto, oltre al packaging, devi avere estrema cura della sua qualità. E’ per questo che il professore raccolse il meglio delle professionalità e dell’imprenditoria piacentina, con cui costruì una forte e unita squadra di governo della città.

Giacomo si ispirava alla recente esperienza di Illy a Trieste e Castellani a Torino, aggiungendo una grande capacità di visione.

Nel corso delle mie successive esperienze con il centrosinistra questo modello si è ripresentato tantissime volte, spesso vincenti, ma in realtà non è quasi mai stato il modello politico a vincere, ma le qualità del candidato, a volte quelle umane e altre volte quelle di pura visione.

La prima pagina del giornale della mia prima vittoria
La prima pagina del giornale della mia prima vittoriaAnnunci sui quotidiani locali

Inspiegabile la sua scelta di dimettersi a due mesi dalla scadenza del mandato di Sindaco di Piacenza.

Intelligente e ironico, inaugurò da Sindaco la nuova piscina comunale in accappatoio!

Durante il suo mandato Piacenza ha iniziato a ritrovare la sua identità e riacceso le sue eccellenze. Straordinario il recupero che è stato da lui avviato dell’antico macello (poi ultimato e inaugurato dal sindaco Reggi) dove ora trova spazio la sede di piacentina del Politecnico di Milano. A quell’intervento ho dedicato dieci anni fa il mio piccolo video dal titolo «Divenire».

Interessante, sul sito di Tommaso Foti di FdI, il pezzo dell’amico Giorgio Lambri scritto per il quotidiano Libertà a qualche giorno dalla scomparsa del grande Prof.

https://www.tommasofoti.com/rassegna-stampa/amministrativa/il-suo-sforzo-per-piacenza-un-infinito-atto-d%27amore.html

E infine il momento della vittoria in un video pochi secondi a bassa risoluzione ma per me ad alta emozione.